Gli agenti di polizia di Genova hanno fermato ieri sera Alberto Scagni, fratello di Alice Scagni, uccisa in seguito a una colluttazione.
Mamma di un bambino di quasi due anni, Alice Scagni, 34 anni, è stata ritrovata in strada senza vita. Secondo le ricostruzioni dell’avvenimento, Alice sarebbe scesa in strada per discutere con il fratello. L’omicidio è avvenuto in via Fabrizi a Quinto, nel levante di Genova. Successivamente al ritrovamento, l’uomo è stato poco dopo fermato nel quartiere di Quarto, vicino alla spiaggia, ed è stato portato in questura ed interrogato dal pubblico ministero.
La ricostruzione dell’omicidio
Ancora non è chiaro quale sia l’arma utilizzata. Dalle ferite riportate sulla vittima sembra si tratti di un coltello o di una bottiglia rotta, con cui è stata colpita ripetutamente. All’arrivo, i soccorritori del 118 hanno tentato di rianimare Alice ma senza risultati. Purtroppo non c’era più niente da fare per la giovane donna.
L’uomo residente a Sampierdarena, disoccupato di 42 anni, aveva un rapporto difficile con la sorella. La lite che ha provocato l’omicidio, non sarebbe l’unica avvenuta tra i due consanguinei.
Stando alle pubblicazioni sui social, in alcune conversazioni pubblicate sulla pagina Facebook dell’uomo evince il turbamento da parte di quest’ultimo. Dalle indagini è anche emerso che l’uomo combatte con alcuni problemi psichiatrici.
Tra i testimoni il marito della vittima, che dichiara di aver assistito alla colluttazione. Dopo la chiamata dei carabinieri locali da parte dei vicini spaventati a causa delle urla, il marito della vittima ha fornito la descrizione dettagliata di Alberto.
Tra i post pubblicati dall’uomo, il più recente datato 28 marzo sott’intende una nota amara nei confronti della sorella. Si tratta di una foto di Alberto in cui fa riferimento ad un’altra foto, quella del matrimonio della sorella. Nella descrizione ha scritto: “Questa (in cui potete ammirare una donna che si sta per sposare e un mix tra un narcos, daredevil, ed un ubriaco) è l’unica foto del matrimonio di mia sorella che per adesso si è degnata di mandarmi. Forse perché nelle altre sono ancora più brutto? Non mi stupirebbe. Di essere più brutto. Ma dubito sia il motivo. E sono passati anni, peraltro“.